Bisogno energetico giornaliero

Bisogno energetico giornaliero

Il bisogno energetico giornaliero di una persona è la quantità di energia (quindi di calorie da introdurre con l’alimentazione) che le occorre ogni giorno per pareggiare la spesa energetica giornaliera.
Sul bisogno energetico incidono l’attività fisica, le abitudini alimentari, il metabolismo basale.
Per valutare qual è il fabbisogno energetico di un individuo si usano calcoli che tengono conto della stima del metabolismo basale di quella persona e di una attenta valutazione delle abitudini alimentari e di stile di vita della persona.
Il bisogno calorico giornaliero è ottenuto come multiplo del Metabolismo Basale in base a sesso, età, fattori genetici, tipo e intensità di attività fisica, e rapportato al peso desiderabile per quella persona.
Si ottiene così la quantità di energia che si dovrebbe introdurre ogni giorno per uguagliare l’energia che si spende, e mantenere o arrivare così ad un peso sano.


Per prenotare una visita per Obesità
con il dott. Angelo Michele Schettino Medico Chirurgo chiamare la segretaria al numero 370 3628299
Per Psicologa – Psicoterapeuta dott.ssa Graziana De Palma numero 328 5858664
Per Dietista dott.ssa Cristina Pari numero 346 2380588

 

Post intervento Chirurgia Bariatrica

Post intervento Chirurgia Bariatrica

I più comuni interventi di chirurgia bariatrica eseguiti oggi sono il bendaggio gastrico regolabile, il bypass gastrico (più spesso nella versione mini bypass gastrico) e la sleeve gastrectomy.
La diversione biliopancreatica invece non è più comunemente praticata per via delle importanti complicanze di malassorbimento di sostanze nutritive.
Dopo una fase comune a tutti gli interventi di alimentazione semi-liquida, semi-solida, si torna infine ad una alimentazione solida.
A seconda dell’intervento fatto, possono presentarsi sintomi diversi e non presenti in tutte le persone (sensazione di nausea, vomito, calo dell’appetito, costipazione, episodi di dumping syndrome,..).
A seconda del tipo di intervento, si possono avere cambiamenti nel gusto del cibo e delle bevande, nell’olfatto, …
Dopo interventi come il bypass o il min bypass gastrico vi possono essere inoltre carenze nutrizionali (come vitamine del gruppo B, vitamina D, acido folico, ferro, calcio, ecc…).
Ecco perché affidarsi ad una equipe che lavora con la chirurgia bariatrica e segue le Linee Guida nazionali della S.I.C.Ob. (Società Italiana della Chirurgia dell’Obesità) è di fondamentale importanza per raggiungere un peso sano e mantenerlo a lungo termine, evitando di incorrere in complicanze anche gravi.
Il chirurgo effettua regolari controlli, anche radiologici, e indica quando necessaria l’assunzione di supplementi (integratori), nelle varie fasi dopo l’intervento, a seconda dell’andamento degli esami ematici che vengono richiesti.
Lo psicologo e il dietista seguono il paziente nel tempo, a supporto dei numerosi cambiamenti (alimentari, psicologici, emotivi,…) in seguito all’intervento.
Per tutti i pazienti sottoposti ad uno di questi interventi, bisogna sempre ricordare di:
Non saltare mai i pasti indicati;
Mangiare cibi sani e nutrienti (cereali, frutta e verdure di stagione, legumi, carni pesci formaggi, uova) evitare cibi malsani e non nutrienti come fast food, cibi industriali, prodotti precotti, dolciumi, snack,…;
Bere molta acqua durante la giornata a piccoli sorsi;
Tagliare il cibo a piccoli pezzi nel piatto e masticare a lungo il boccone prima di deglutire.


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Sono intollerante a qualche alimento?

Sono intollerante a qualche alimento?

…come capire da soli se siamo intolleranti ad una alimento o bevanda.
Le intolleranze si possono manifestare in qualunque momento della vita o non manifestarsi mai. Spesso è facile individuarle da soli, perché con l’assunzione di un cibo o bevanda abbiamo una reazione immediata come dolori addominali crampi gonfiore importante
Sentiamo molto parlare di intolleranze e di allergie alimentari, a volte confondendole tra loro.
Chiariamo cosa siano le une e le altre.
Una intolleranza alimentare è una reazione avversa dell’organismo ad un alimento o bevanda che esso non riesce ad “accettare”, dando quindi sintomi fastidiosi e dolorosi come, per esempio, dolori addominaligonfiore, diarrea.
Nell’intolleranza  non vi è una risposta dell’organismo a livello immunitario,  ma solo a livello metabolico.
Tra le intolleranze più comuni in Italia c’è quella al lattosio (la più diffusa in assoluto), dovuta alla carenza dell’enzima che scinde questo zucchero del latte, con conseguente difficoltà a digerire latte e latticini freschi; ne soffre circa il 60-70% della popolazione.
Molto diffusa anche quella al glutine  (celiachia), per la quale esiste un test scientificamente attendibile; in caso di risultato positivo, i cibi con glutine (presente in  frumento, orzo, farro, segale, kamut, sorgo, spelta, triticale, e tutti i cibi fatti con questi cereali)  vanno sostituiti con quelli che ne sono privi.
Vi sono poi intolleranze ad additivi come solfiti, glutammato, reazioni ad alcool, caffeina, e intolleranze ereditarie particolarmente gravi, favismo e intolleranza al fruttosio.
Tutte le intolleranze si possono manifestare a qualunque età, oppure non manifestarsi mai.
Inoltre, non sempre l’intolleranza viene percepita; infatti, in alcuni soggetti, bere o mangiare piccole quantità di un cibo al quale il proprio organismo è intollerante può non dare alcun sintomo per anni.
Ecco perché ci capita sentire di persone che hanno sempre mangiato certi cibi/bevande e che, ad un certo punto, hanno iniziato ad avvertire fastidi e sintomi legati a questi prodotti.
Una allergia alimentare, invece, è una reazione dell’organismo, causata da un alimento, che scatena una risposta a livello immunologico. Il corpo dà una risposta immunitaria alterata verso una sostanza perché viene scambiata come “nemica”, con produzione di anticorpi.
Tra le più comuni allergie alimentari in Italia vi sono quelle a: latte vaccino, pesce, frutta secca, uova, crostacei, sesamo.
Anche se è difficile stabilire la reale diffusione di intolleranze e allergie in Italia, secondo alcune statistiche vi sarebbero circa 7,5 % di bambini e 2% di adulti intolleranti; 0,5-1% di persone allergiche.

Dr.ssa Cristina Pari


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